• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Agenda per un riformismo liberal

Nostra intervista al Prof. Alessandro Petretto. Il riformismo liberale, aggiornato ai tempi, è ancora la ricetta migliore per lo sviluppo sociale, civile ed economico di una società moderna. Società aperta, Europa e riforme istituzionali le priorità per l’Italia.

11 Marzo 2019 da Redazione Solo Riformisti Lascia un commento

A fronte della globalizzazione e delle sue implicazioni, tutte le democrazie europee, ma vale in particolare per l’Italia, si trovano a dovere scegliere fra modelli sociali e economici alternativi: società aperta/società chiusa, per quanto riguarda l’assetto sociale; riformismo liberal/statalismo, per quanto attiene all’economia. Qualia suo parere le ricette giuste?
Ovviamente società aperta e riformismo liberal. Tuttavia, il modo e gli strumenti con cui si perseguono questi obiettivi devono essere aggiornati ad una situazione del tutto mutata rispetto a quando questi principi sono stati formulati dai grandi pensatori. Per rimanere a casa nostra, Luigi Einaudi nell’immediato dopo guerra sosteneva che l’isolamento e il sovranismo portano ben presto un paese alla rovina.  Per cui il benessere è legato allo sviluppo degli scambi internazionali, alla promozione del concorrenza e alla libertà di impresa. Robert Lucas, il grande economista americano, sosteneva nella sua Nobel lecture nel 1996 “….il potenziale di miglioramento della vita dei più poveri attraverso i differenti strumenti di redistribuzione non è niente rispetto al potenziale apparentemente infinito dell’aumento della produzione”. Ecco, ora queste due posizione, per quanto ancora valide, vanno qualificate. La globalizzazione dell’ultimo trentennio ha lasciato un numero di “perdenti” inconcepibile ai tempi di Einaudi e Lucas. Adesso i riformisti liberal devono farsi carico di delle situazioni estreme che si manifestano, anche con un accorto intervento pubblico di redistribuzione. Ma con una spesa pubblica che rasenta la metà del PIL come non è stato possibile studiare accorgimenti adeguati? I governi di centro sinistra hanno tardato a percepire il problema (vedi il ritardo del Reddito di inclusione).

Quale ruolo può o deve giocare l’Europa nel nuovo scenario?

L’Europa è stata la più grande innovazione istituzionale del 900 ma è mancata, per un difetto di leadership, nel provvedere ai nuovi scenari. Se si ripercorre la storia della grande crisi 2008-2014, dal tardivo intervento in Grecia, l’asimmetria di atteggiamenti di fronte agli interventi di  salvataggio delle banche, il comportamento dei “furbetti” paesi del sud Europa (basta l’esempio delle clausole di salvaguardia….) è tutto un campionario di errori, di egoismi e di diffidenza. Qualcosa sta cambiando: i progetti di nuova governance economica vanno nella giusta direzione, anche se l’incombente crescita dei populisti toglie slancio alle proposte e depotenzia i leader più responsabili.

La sconfitta referendaria del governo Renzi ha mandato in soffitta il tema delle riforme istituzionali. Ma il nostro Paese può permettersi di accantonare il problema se vuole tornare a crescere? 

In questi giorni si sperimenta come il comportamento scellerato del governo che umilia e by-passa il Parlamento non sarebbe stato possibile con un bicameralismo imperfetto. Continuo a pensare che solo andando verso un sistema maggioritario si potrebbe evitare la sciagura di avere un Presidente del Consiglio come Conte, che non è niente e non rappresenta niente. Ma le prospettive sono pessime.

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Politica Contrassegnato con: riformismo

Info Redazione Solo Riformisti

Post precedente: « Diamo una scossa all’Europa
Post successivo: Infrastrutture, Toscana in guerra »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

La prima uscita

27 Febbraio 2023 | Il Bastian Contrario

Elly Schlein: “ La pace in Ucraina non si fa con le armi. Sosteniamo l’accoglienza, sbagliato aumentare le spese militari”.

Non c’è che dire.

La ragazza ci darà delle soddisfazioni.

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Crisi continua

26 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento Libera nos a malo (2 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento libera nos a malo (1 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Adda passà a nuttata (2 di 2)

17 Ottobre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • RC su L’Italia e il fantasma della Nazione
  • Elisabetta Briano su Il sogno Schlein
  • Elisabetta Briano su Le due paci possibili
  • Sergio Giusti su La riforma fiscale della Meloni
  • daniela su Autonomia è responsabilità
  • Roberto su Ucraina: prima della “battaglia finale”
  • Ennio su Il sogno Schlein
  • MARCO POGGI su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Marco Mayer su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Manuela Carpinelli su Lettera aperta di una preside fiorentina
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it