• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy
  • Iscrizione Newsletter

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Via della Seta, un cappio al collo

Con gli accordi sottoscritti l’Italia corre il pericolo di consegnare al gigante asiatico asset strategici. In sede europea siamo stati i soli, insieme alla Gran Bretagna, ad astenersi sulle misure per il controllo degli investimenti di Paesi terzi.

30 Aprile 2019 da Nicola Danti Lascia un commento

Accanto alle disastrose scelte di politica interna sul mercato del lavoro e sull’economia, accanto al clima di intolleranza diffuso ad arte dai partiti di maggioranza, c’è almeno un altro motivo per essere preoccupati dall’operato di questo governo.

Mi riferisco al ruolo che l’esecutivo Lega-5 Stelle sta ritagliando all’Italia nello scacchiere internazionale.

In Europa, hanno lavorato fin dal primo giorno per minare le alleanze coi nostri partner storici in favore dei nuovi “amici” dell’Est, a partire dall’Ungheria di Orban (che – ricordiamolo – rappresenta il maggiore oppositore degli interessi italiani, sull’immigrazione e non solo).

Fuori dal contesto europeo, hanno semplicemente deciso di consegnarsi “mani e piedi” alla Cina del “Presidente Ping” (sic!), come ebbe a dire il vice presidente Di Maio.

Pochi giorni fa il Presidente del Consiglio Conte si trovava nel paese asiatico, facendo seguito ai numerosi viaggi del sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci, vero tessitore delle relazioni tra Pechino e Roma.

Ebbene, c’è qualcosa di opaco in queste intense e frenetiche relazioni tra Italia e Cina, culminate nell’adesione del nostro paese al progetto “Via della Seta”.

Questo aggressivo memorandum di Pechino determinerà, in poche parole, la svendita di alcuni dei nostri principali asset strategici al gigante asiatico, a partire dal porto di Trieste. Il rischio concreto è che i cinesi possano fare entrare merci non controllate attraverso questo canale, producendo danni incalcolabili alla nostra industria, ai nostri lavoratori ed ai nostri consumatori.

Questo tipo di accordi rappresentano un vero “cappio al collo” al nostro sistema produttivo e in particolare alla nostra manifattura di qualità. Una scelta, questa di Lega e 5 Stelle, che sembra una vera e propria resa a chi vuole colonizzare il mercato europeo attraverso investimenti aggressivi. Altro che “Prima gli italiani”!

Il governo italiano ha confermato questa intenzione in sede di Consiglio Ue, astenendosi (unico a farlo insieme alla Gran Bretagna) sul Regolamento per il controllo degli investimenti diretti da Paesi terzi, che sarà importantissimo per proteggere i nostri lavoratori e le nostre imprese dagli investimenti esteri predatori.

Insomma, mentre fanno la guerra ai nostri storici alleati europei si coprono le spalle cercando di svendere pezzi del paese ai cinesi.

Sta a noi gettare la luce su quanto sta avvenendo e dire chiaramente che siamo aperti a tutti gli investimenti stranieri – specie a quelli che portano occupazione e ricchezza – ma non baratteremo mai i diritti e le libertà con il “made in China”!

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Esteri Contrassegnato con: cina

Info Nicola Danti

Post precedente: « Tornare a Pannella
Post successivo: Il problema degli investimenti pubblici »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Bastian contrario

L’Ulivo

29 Giugno 2022 | Il Bastian Contrario

Sull’onda dell’indubbio successo elettorale, il buon Letta, il nipote, ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo: ora un Nuovo Ulivo.

Con questa siccità?

Una recessione d’azzardo

28 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Casa dolce ufficio

15 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Lavorare stanca

6 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Mercato dell’arte: sereno variabile/2

30 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

L’arte diventa “Phygital”/1

23 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

le bombe del caos

14 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

E fu Deglobalizzazione

3 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

Totò ai tempi della Shrinkflation

11 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

La corsa del coniglio

6 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

Olio di palma o cannoni

28 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Giovanni su Memorandum per gli antipatizzanti
  • Maria Acomanni su Memorandum per gli antipatizzanti
  • Claudio Maria Ricozzi su Il re è nudo
  • Giovanni su Difficile cambiare legge elettorale
  • Sergio su Centristi, se ci siete battete un colpo
  • Non basta nemmeno Draghi? - Rinascimento Europeo su Non basta nemmeno Draghi?
  • roberto zei su Referendum, tutti al mare?
  • FRANCESCO DE ANGELIS su Resistere alla tirannia è un dovere
  • Rossella Chietti su Pistoia: PD
  • Mauro su La guerra è con l’Occidente
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it