• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Trento libera nos a malo (1 di 2)

12 Novembre 2022 da Il tocco di Alviero Lascia un commento

339.431. No, non sto dando i numeri, ma sono stati i nuovi nati in Italia nel 2021 (fonte Istat). Ogni numero va spiegato però, se vogliamo capirne gli effetti. Spoiler: abbiamo un grosso problema in Italia, le nascite continuano a diminuire (-12% sul 2020), si vive sempre di più (e questa è una buona notizia) e si assiste ad un crollo della popolazione in età lavorativa.“Beh, si lavora di meno e si vive di più, cosa volere di meglio?”, potrebbe obiettare qualcuno. Ma la situazione non è esattamente favorevole. Nel 2021 si è toccato il numero più basso di sempre di nuovi nati della nostra storia Repubblicana. Se i nuovi nati continueranno a diminuire (e contestualmente aumenterà la componente anziana), qualunque flusso migratorio, seppur rilevante, non potrà mai compensare il numero in diminuzione dei lavoratori attivi, ovvero, coloro che permettono agli anziani di ricevere la pensione, allo Stato di erogare i servizi e in generale, alla comunità di fruire del benessere sociale ed economico. Si sperava che durante il Covid, nella costrizione delle mura domestiche, le giovani coppie italiane trovassero più tempo per un po’ più di intimità, ma purtroppo, un anno dopo, sembra che la ricca offerta delle numerose pay-tv abbia prevalso. Il neo-costituito Ministero della famiglia e della natalità dovrà presto invertire la rotta e probabilmente dovrà cominciare favorendo l’occupazione giovanile e soprattutto quella femminile. Non è una scelta ideologica. La natalità non potrà aumentare fino a che rimarrà bassa l’occupazione femminile. In altri termini, fin quando prevarrà la sensazione di incertezza economica e di precarietà, le donne e i giovani in generale ritarderanno scelte genitoriali. Serve anche un nuovo patto scuola-lavoro: devono aumentare le opportunità di immediato inserimento. Se i giovani conquistano prima e in maniera stabile l’autonomia economica, formeranno prima la famiglia e si sentiranno più responsabilizzati all’interno della società. Quando divenni padre, qualcuno mi disse che avrei lavorato di più, perché investito da una nuova responsabilità. Aveva ragione. La vitalità demografica è il più importante indice del dinamismo sociale ed economico di un Paese. Altro che PIL!… Le conseguenze, altrimenti, e nel caso italico sono scontate: con una popolazione attiva in costante calo sarà più difficile ripagare il nostro debito pubblico. E minor teste significa anche minori consumi, dunque minori investimenti, dunque minore produzione, dunque minor occupazione. Un circolo vizioso da cui non se ne esce. Con l’aggravante che non solo il sistema pensionistico andrebbe in forte tensione, ma anche il sistema sanitario non potrebbe più erogare una assistenza essenziale garantita a tutti. Le politiche demografiche sono investimenti, non costi. Abbiamo l’opportunità di utilizzare le risorse di Next Generation EU in asili nido/scuole, in aiuti in generale alle giovani coppie per l’acquisto della casa, in finanziamenti per l’imprenditoria giovanile e femminile, o bonus bebè. Se non lo faremo, l’auspicato aumento del numero medio di figli per donna non compenserebbe comunque la minor natalità dovuta alla riduzione delle potenziali madri. È statistica, purtroppo. Nella desolante fotografia appena rappresentata, c’è tuttavia un punto di luce rappresentata dalla piccola Provincia di Trento, dove invece il saldo di natalità è in costante crescita negli anni. Bollenti ardori, o programmazione? La seconda. Come il 3 novembre del 1918 Trento fu “liberata” dagli Italiani, a distanza di 104 anni potrebbe essere proprio l’esempio di Trento a salvare l’Italia. Come? Beh, lo vediamo la prossima volta…

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Nuvole e mercati

Info Il tocco di Alviero

Alviero Laureato con lode in Economia e alunno dell’Almo Collegio Borromeo, ha studiato e lavorato per alcuni anni all’estero. Master post laurea in “Contabilità e Finanza”, esperto di consulenza finanziaria e gestione del portafoglio, è stato manager nell’area dei mercati finanziari in alcuni dei principali gruppi bancari italiani e internazionali. Docente in alcuni Master post laurea, per diletto si appassiona di arte ed è autore di numerosi studi di economia e finanza dell’arte. Autore di numerose pubblicazioni, è stato insignito della Medaglia Laurenziana per la divulgazione di contenuti tematici innovativi a livello nazionale e vincitore del Premio Spoleto Festival Art 2016. Si interessa anche di politica, ma non ha vinto nessun premio. Ha una compagna e due figli che gli danno molta soddisfazione, a differenza della sua squadra del cuore… ma si sa che il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.

Post precedente: « Una strategia per la cybersicurezza
Post successivo: Trento Libera nos a malo (2 di 2) »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

La prima uscita

27 Febbraio 2023 | Il Bastian Contrario

Elly Schlein: “ La pace in Ucraina non si fa con le armi. Sosteniamo l’accoglienza, sbagliato aumentare le spese militari”.

Non c’è che dire.

La ragazza ci darà delle soddisfazioni.

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Crisi continua

26 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento Libera nos a malo (2 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento libera nos a malo (1 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Adda passà a nuttata (2 di 2)

17 Ottobre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Elisabetta Briano su Il sogno Schlein
  • Elisabetta Briano su Le due paci possibili
  • Sergio Giusti su La riforma fiscale della Meloni
  • daniela su Autonomia è responsabilità
  • Roberto su Ucraina: prima della “battaglia finale”
  • Ennio su Il sogno Schlein
  • MARCO POGGI su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Marco Mayer su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Manuela Carpinelli su Lettera aperta di una preside fiorentina
  • Elisabetta Briano su Guerra e economia in Ucraina
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it