• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Referendum, tutti al mare?

La nostra è una democrazia rappresentativa, cioè eleggiamo dei nostri rappresentanti. Li paghiamo bene, com’è giusto che sia, perché assolvano ai compiti loro demandati. Loro devono studiare i dossier, complicati come quello della giustizia e non solo.

31 Maggio 2022 da Franco Maestripieri 1 commento

Il 12 giugno siamo chiamati alle urne non solo per le elezioni amministrative nelle città interessate ma anche per i referendum sulla giustizia promossi dal Partito Radicale e dalla Lega di Salvini.

Complessivamente gli aventi diritto sono circa 46 milioni di cui poco meno di 9 milioni saranno gli elettori coinvolti nelle elezioni amministrative.

Nella storia della repubblica, si contano 67 referendum abrogativi dal 1974;

1 referendum istituzionale (monarchia- repubblica)

1 referendum di indirizzo (per l’Europa)

4 referendum costituzionali

Dei 67 referendum abrogativi:

39 (58%)         hanno raggiunto il quorum

28 (42%) Non hanno raggiunto il quorum

Già il 21 maggio 2000 si tennero altri referendum sulla giustizia tra i 7 totali indetti e tutti non raggiunsero il quorum con una affluenza di circa il 32%.

I quesiti di allora riguardavano:

Elezione del CSM; abrogazione del sistema elettorale

Separazione delle carriere dei magistrati

Incarichi extra giudiziali dei magistrati

Per inciso dei 67 referendum abrogativi arrivati al vaglio elettorale ben 42 vedono i Radicali esserne promotori o essere tra i promotori, quindi oltre il 62% delle volte.

Va ricordato a tal proposito che la metà esatta, cioè 21 sui 42 referendum proposti dai radicali non hanno raggiunto il quorum.

Tutto ciò detto per cercare di capire il quadro in cui si ricorre, in quale modo e con quali esiti all’istituto del referendum abrogativo nel nostro paese.

Gli elettori questa volta andranno a votare?

Hanno le conoscenze per dare un voto affidabile e ponderato perché frutto di conoscenza della materia?

Saranno gli elettori capaci di capire le forze in campo? Lo scontro nella magistratura? Le lobby?

Personalmente non credo ci sia un livello così alto.

Non credo che l’elettore medio sappia quale sia la posta in gioco.

Non credo sappia discernere sottilmente.

L’elettore medio cosa vuole?

Una giustizia che funzioni, una giustizia veloce ed equa.

Una giustizia chiara che non può esserlo con le migliaia di leggi e leggine che ci sono.

Una giustizia che può essere capita da tutti e che non necessiti di eserciti di avvocati per interpretare le leggi.

Una giustizia che se ti capita di finirci dentro non sai come e cosa fare oltre a firmare lauti assegni per laute notule.

La nostra è una democrazia rappresentativa, cioè eleggiamo dei nostri rappresentanti. Li paghiamo bene, com’è giusto che sia, perché assolvano ai compiti loro demandati.

Loro devono studiare i dossier, complicati come quello della giustizia e non solo.

A loro il compito di arrivare a sintesi nell’interesse del cittadino contemperato all’interesse generale.

Non si può ricorrere ai referendum come forma di democrazia diretta e pensare che possano risolvere le problematiche.

Si rischia di peggiorare le cose. Non tutto si può o si dovrebbe assoggettare a referendum, specie in campi particolari come la giustizia.

Da parte mia il 12 giugno andrò alle urne.

Sicuramente voterò per le amministrative.

Non ho ancora deciso se ritirerò due sole schede, quella relativa alla legge Severino e quella relativa alle misure cautelari per mettere un netto, sincero e convinto NO, oppure se invece declinerò l’invito a votare tout court non ritirando nessuna scheda.

Sugli altri tre quesiti referendari confesso la mia totale ignoranza e quindi non esprimerò scientemente un voto su di essi.

Mi avvarrò del mio diritto a non votare.

È una scelta ponderata. Il non voto non vuol dire non essere interessati, vuole essere una richiesta di presa in carico seria da parte della politica di problematiche che le appartengono.

Aldilà delle mie decisioni non credo che i referendum raggiungeranno il quorum, neanche con l’adozione dell’élection day.

D’altronde il « tutti al mare » mica l’ho inventato io.

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Politica

Info Franco Maestripieri

Uomo di sinistra da sempre ho fatto politica attivamente fino al 1978 con Il Manifesto che fu di Rossanda, Pintor, Magri ecc.
Ritirato dalla politica mi sono dedicato al lavoro arrivando a fare il manager in alcune grandi aziende.
Raggiunta finalmente la pensione mi sono dedicato a coltivare la mia passione...la curiosità intellettuale.
Senza tradire le mie origini e il diritto alla critica.

Post precedente: « Morettiani inconsapevoli
Post successivo: I generali »

Interazioni del lettore

Commenti

  1. roberto zei dice

    9 Giugno 2022 alle 11:29

    La sinistra non ha mai amato i referendum, l’idea che il popolo scelga direttamente senza l’intermediazione dei partiti non piace. La democrazia è il governo del popolo che certamente non può occuparsi direttamente di fare le leggi ma può chiaramente esprimere quale è la sua volontà. Lo ha fatto sul divorzio, sull’aborto, sulla responsabilità dei giudici e sulle riforme costituzionali dove il referendum è addirittura obbligatorio e senza quorum. La tesi che i quesiti sono complessi è una sciocchezza per giustificare l’ignavia di chi non vuole informarsi. Al limite si può sempre votare come indica il tuo partito di riferimento o qualunque persona di cui ti fidi. In realtà il problema è un’altro. Noi stiamo usando un referendum abrogativo come se fosse propositivo. Da questo deriva anche la sua complessità. Purtroppo la realtà è che siamo costretti a farlo perchè la politica non è più in grado di decidere anche quando è chiara la volontà del paese come nel caso dell’eutanasia.

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

Ve c’hanno mai mannato a quer paese?

10 Agosto 2023 | Il Bastian Contrario

Massimo Segre, davanti agli invitati ai quali doveva annunciare le proprie nozze con Cristina Seymandi ha sorpreso tutti annunciando che lasciava la fidanzata rea di averlo “tradito”. Il Corriere on line ha dedicato all’increscioso fatto ben quattro articoli.

Dolore a parte, una prece. Massimo, Cristina e ex Corrierone…Per favore andate tutti a quel Paese

Achtung Deutschland!

21 Settembre 2023 | Il tocco di Alviero

Poveri ma belli

27 Giugno 2023 | Il tocco di Alviero

Nemo proheta in patria

16 Giugno 2023 | Il tocco di Alviero

A tutto debito

29 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Italia una Repubblica fondata sul debito pubblico

11 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Il vitello d’oro

24 Aprile 2023 | Il tocco di Alviero

Everything everywhere all at once

27 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Luigi su Ustica, l’importanza della verità
  • Luigi su Il futuro di Firenze/2
  • Carla Battistini su Il mito dell’italiano vero
  • Silvano su Il mito dell’italiano vero
  • Sergio su Gli italiani e l’ospedale
  • Redazione Solo Riformisti su Ve c’hanno mai mannato a quer paese?
  • Marino su Ve c’hanno mai mannato a quer paese?
  • Giovanni su Montanari candidato PD a Firenze?
  • Piero su Il salario nelle mani della politica?
  • Giancarlo su Marco Cappato sarà un banco di prova
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it