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Solo Riformisti

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Orrore, scoperta una sardina “renziana”

Non era certo facile ma a Pistoia le sardine sono “affogate”. Tutta colpa di un “renziano” scoperto fra gli organizzatori. Ora le “vere” sardine si ritroveranno il 25 gennaio. Una vicenda che corre il rischio di gettare una luce sfavorevole sul movimento.

3 Gennaio 2020 da Stefano Bargellini 3 commenti

E così la Befana ci ha portato via anche le Sardine che nella nostra città sabato 4 gennaio hanno consumato un mesto epilogo.

Lo dico con tanta tristezza perché, spero non sia soltanto per sentirmi giovane, credo che questo movimento rappresenti un’istanza di risveglio, rinascita, dignità, di grande valore.

Vedere che nella città in cui, di recente, divisioni e rivalità tra forze di sinistra hanno fatto saltare il “loro” sindaco per accontentarsi poi di una giunta fascioleghista, il virus maledetto continua a mietere insuccessi, rende proprio di cattivo umore.

In tutt’Italia le Sardine hanno riempito le piazze. A Pistoia sono affogate, cosa che per un pesce è anche piuttosto difficile, nelle lotte intestine dei 4 (quattro) aventi titolo a indire e disdire la manifestazione, 3 (tre) di questi sostenuti all’esterno da una massiccia tifoseria.

Dopo che la manifestazione era stata indetta, per cui io, ma di certo non solo io, ho passato i primi 25 giorni di dicembre a salutare persone che mi dicevano: “Allora ci si vede il 4 in piazza dello Spiro Santo”, nel gruppo dei 4 (quattro), sono sorte delle polemiche sui rapporti da tenere con alcune organizzazioni (CGIL, Anpi forse etc.) e soprattutto è stato scoperto un “renziano” che cercava di orientare le cose verso Italia Viva. Aspirazione che, lo dico subito, considero demenziale e contraria allo spirito delle Sardine. Ma non è questo il punto, o meglio non avrebbe dovuto esserlo. La manifestazione prima di essere indetta è nella disponibilità degli organizzatori, ma dopo che è stata proclamata, non è più di 4 (quattro) persone, ma di chi prende moglie e figli, sale su un treno, su un autobus, una bici, le proprie gambe, e ci va.

A data fissata la manifestazione è dei partecipanti, cui non interessa nulla di come la pensano i titolari della pagina Facebook.

E’ soprattutto ai partecipanti che si deve rispetto: sardine non pecore.

Invece, a Pistoia, anziché risolvere la diatriba da cortile tra i 4 (quattro), si è preferito, secondo un inveterato stile cittadino, sacrificare un evento cui avrebbero partecipato centinaia/migliaia di persone, al crucifige dell’infiltrato “renziano”.

Subito si sono coagulate le tifoserie tanto che su Facebook era possibile constatare (Pistoia è piccola e ci conosciamo tutti) che moltissimi sostenitori dell’annullamento della manifestazione, guarda caso, avevano votato no al referendum del 4 dicembre 2016.

Giustizia è fatta.

Sembra poi che anche tra quest’ultimi sia comparso un velo di imbarazzo. Ma come? cancellate un evento alla vigilia per dissensi interni? ma risolveteli tra di voi?

A questo punto una sorta di piccolo capolavoro semantico.

Sulla pagina Fb delle altre organizzatrici, 3 (tre), compare un post per dire che non si tratta di annullare un bel nulla per il semplice fatto che quella del 4 era solo “un FALSO raduno delle Sardine” (ci siamo tutti cascati per 25 giorni!!!) organizzato da un simpatizzante di Renzi ed invitare tutti domenica 5 al Circolo Garibaldi (sede di certo apartitica!!! Per la verità sede del partito al quale sono iscritto) “per trovare innanzitutto una nuova data al VERO (sic!) raduno delle Sardine pistoiesi”.

A questa riunione poi è stato detto più volte negli interventi introduttivi delle 3 (tre) detentrici del diritto di disporre della manifestazione che non si sarebbe affatto parlato di quello che era successo, ma solo di fissare una data. Ovviamente la sala era gremita da quelli che votarono no al referendum del 4 dicembre 2016.

Ripeto che l’organizzatore 1 (uno), che ha auspicato un approdo a Italia Viva, per me è inaccettabile e che gli altri 3 (tre) e contorni non lo sono da meno.

Ma dico, si coglie o no la gravissima mancanza di rispetto nei confronti delle centinaia/migliaia di potenziali partecipanti?

Una manifestazione apartitica per definizione, ma di certo non apolitica, fatta saltare in aria per le beghe partitiche tra 4 (quattro) persone di cui 3 (tre) sostenute da ampia tifoseria esterna.

Scovato l’IMPURO che ha fatto diventare l’evento un FALSO evento sarà indetta una manifestazione VERA e PURA: sardine fresche.

Provo con una metafora: gli organizzatori (i 4) sono il prete, la manifestazione è il sacramento. Anche se sono sposato in municipio, chiedo: da quando un eventuale prete peccatore rende nulli i matrimoni che celebra?

Ma poi, se uno ha partecipato a qualche bella e sana manifestazione delle Sardine, prendiamo Firenze, come avrebbe fatto l’improvvido “renziano”, tanto più smascherato, ad orientare le folle verso Italia Viva?

Polverina che esce dal naso? distillato di erbe di Rignano? lampredotto truccato?

Per soffocare qualcosa di nuovo in una stantia polemica tra correnti “di sinistra” (in senso lato) siamo arrivati agli untori.

L’impuro impura.

La manifestazione delle “VERE” Sardine è stata quindi fissata per il 25 gennaio.

Io credo che ormai la piazza di Pistoia sia sputtanata, comunque per coerenza con quanto ho detto: conta il pacco, non chi lo porta, contano i pesci non il pescatore, contano gli uomini e le donne che si muovono per manifestare contro razzismi, fascismi, populismi e sovranismi, farò di tutto, nel mio piccolo, perché la manifestazione riesca, ma la vedo dura.

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Archiviato in:Politica

Info Stefano Bargellini

Stefano Bargellini, anni sessantotto, si è laureato nel 1976, con il massimo dei voti e lode, alla facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze. Dopo un breve periodo di insegnamento, è stato dirigente amministrativo presso il comune di Pescia e funzionario in quello di Pistoia. E’ da alcuni anni in pensione, ma non ha mai smesso di studiare né di interessarsi ai problemi politici e sociali

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Marcello Orlandi dice

    8 Gennaio 2020 alle 11:59

    È il bello ed il brutto dell’essere di sinistra.
    Purtroppo bisogna chiamare le cose col loro nome: innamorarsi delle proprie interpretazioni fino al dettaglio, porta all’intolleranza, che è molto simile a quella, più comprensibile, fra sinistra e destra,
    Piuttosto che cedere me li taglio.

    Rispondi
  2. Roberta dice

    8 Gennaio 2020 alle 23:02

    Ricordo un comizio de grande Terracini a Pistoia quando invitava un giovane fgci ad individuare bene gli avversari e combattere la destra non la sinistra (erano presenti in piazza giovani extraparlamentari), la stOria si ripete a distanza di anni, i sinistri sono miopi.

    Rispondi
    • Stefano Bargellini dice

      9 Gennaio 2020 alle 13:06

      Terracini parlava sul lato Monte dei Paschi? Era il periodo dello scandalo Lockeed? … allora c’ero anch’io. Dopo il comizio si ritrovò a cena in via del Duca, da solo, perché non era graditissimo ai suoi. A me molto.

      Rispondi

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