• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Olio di palma o cannoni

28 Marzo 2022 da Il tocco di Alviero Lascia un commento

Il conflitto in Ucraina è un potente focolaio di instabilità geo-politica, energetica, produttiva e finanziaria. Le prime stime elaborate da prestigiose associazioni internazionali, ci mettono in guardia sull’impatto che questa guerra avrà sulle economie continentali, ma soprattutto, sui nostri futuri stili di vita, sul nostro senso di libertà, sul nostro concetto di democrazia. Sapevamo che lo choc inatteso della pandemia avesse stravolto il nostro vivere quotidiano, poi è arrivata una guerra in casa a sparigliare ancora di più le carte, portando con sé distruzioni fisiche, affettive, economiche e culturali. E se le conseguenze geopolitiche saranno più chiare al termine del conflitto, gli effetti economici sono i più facili da calcolare, ma anche da rimediare: l’Ocse, pur riconoscendo la assoluta fluidità degli eventi, ha già stimato che la guerra impatterà nel 2022 con un decremento del 1,4% sul PIL dell’Eurozona, mentre gli USA, al pari dell’economia globale, vedrebbero una riduzione di un punto percentuale. L’Europa risulta più colpita dal conflitto, sia perché avviene sul suo territorio, sia per la crisi umanitaria in atto- con oltre 3 milioni di rifugiati da ospitare- e sia per la sua forte dipendenza energetica dal gas russo. Riguardo agli effetti finanziari, intesi come sanzioni affibbiate alla Russia, si è già ampiamente discusso nei precedenti “Tocchi”: la Russia è diventata un paria internazionale, ma con inevitabili conseguenze anche per noi, fronte occidentale. Si tratta tuttavia di considerazioni provvisorie, che potrebbero drasticamente peggiorare: tutto dipenderà da come procederà il conflitto. Ci sono tuttavia altre conseguenze che stravolgeranno le nostre abitudini future. Penso ad esempio ai costi della difesa: l’Italia (ma non solo) ha deciso di investire maggiormente in tale direzione, che inevitabilmente impatterà sulle altre voci di spesa, quali, ad esempio, la sanità, la scuola, l’ambiente -che rimangono emergenze- a meno che non si pensi che possiamo indebitarci senza limiti. Certo, l’Europa (intesa come Comunità) garantirà maggior flessibilità nelle voci di spesa dei singoli Stati membro, e con buona pace dei Paesi “frugali”, oggi più che mai interessati a poter contare su (altri) eserciti professionistici pronti, nel caso, ad intervenire. Cambieranno anche molti nostri dogmi ecologisti: guardando ai nostri confini, sarà meglio e con celerità svincolarci dall’asfissiante dipendenza dal gas russo, soprassedendo su infantili slogan propagandistici di alcuni partiti, utilizzati in passato per fermare gasdotti alternativi. Paradossalmente e per contrappasso, in attesa di un nuovo dibattito sul nucleare, nell’immediato dovremo anche ricorrere alle nostre inquinanti riserve fossili, a testimonianza che qualunque ideologia che si trasforma in fanatismo, è sempre deleteria. Cambieranno anche alcuni dogmi sul benessere alimentare: tre anni fa questo Paese si era fermato per deliberare una legge che limitasse l’uso di bevande zuccherate. Preistoria. Oggi dinnanzi ai primi scaffali vuoti dei supermercati e in assenza dell’olio di semi, rivalutiamo anche il famigerato olio di palma e dinnanzi alla scarsità del pane e suoi derivati, ci andrebbe (o ci andrà) benissimo anche il grano transgenico. Perché stiamo assistendo da vicino, troppo da vicino, a una guerra che non avremmo mai immaginato e le immagini truci di bombardamenti e disperazione, scuotono il nostro benessere e le nostre certezze, che ritenevamo intoccabili ed acquisite. Ottanta anni fa l’Italia entrava in guerra con una famosa arringa di Mussolini, in cui si chiedeva al popolo “burro o cannoni”. La risposta, allora, fu scontata. Oggi si ripropone lo stesso dilemma. Proveremo a rispondere olio di palma.

 

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Nuvole e mercati

Info Il tocco di Alviero

Alviero Laureato con lode in Economia e alunno dell’Almo Collegio Borromeo, ha studiato e lavorato per alcuni anni all’estero. Master post laurea in “Contabilità e Finanza”, esperto di consulenza finanziaria e gestione del portafoglio, è stato manager nell’area dei mercati finanziari in alcuni dei principali gruppi bancari italiani e internazionali. Docente in alcuni Master post laurea, per diletto si appassiona di arte ed è autore di numerosi studi di economia e finanza dell’arte. Autore di numerose pubblicazioni, è stato insignito della Medaglia Laurenziana per la divulgazione di contenuti tematici innovativi a livello nazionale e vincitore del Premio Spoleto Festival Art 2016. Si interessa anche di politica, ma non ha vinto nessun premio. Ha una compagna e due figli che gli danno molta soddisfazione, a differenza della sua squadra del cuore… ma si sa che il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.

Post precedente: « Come la guerra cambia l’economia
Post successivo: La coerenza »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

Ve c’hanno mai mannato a quer paese?

10 Agosto 2023 | Il Bastian Contrario

Massimo Segre, davanti agli invitati ai quali doveva annunciare le proprie nozze con Cristina Seymandi ha sorpreso tutti annunciando che lasciava la fidanzata rea di averlo “tradito”. Il Corriere on line ha dedicato all’increscioso fatto ben quattro articoli.

Dolore a parte, una prece. Massimo, Cristina e ex Corrierone…Per favore andate tutti a quel Paese

Achtung Deutschland!

21 Settembre 2023 | Il tocco di Alviero

Poveri ma belli

27 Giugno 2023 | Il tocco di Alviero

Nemo proheta in patria

16 Giugno 2023 | Il tocco di Alviero

A tutto debito

29 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Italia una Repubblica fondata sul debito pubblico

11 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Il vitello d’oro

24 Aprile 2023 | Il tocco di Alviero

Everything everywhere all at once

27 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Luigi su Ustica, l’importanza della verità
  • Luigi su Il futuro di Firenze/2
  • Carla Battistini su Il mito dell’italiano vero
  • Silvano su Il mito dell’italiano vero
  • Sergio su Gli italiani e l’ospedale
  • Redazione Solo Riformisti su Ve c’hanno mai mannato a quer paese?
  • Marino su Ve c’hanno mai mannato a quer paese?
  • Giovanni su Montanari candidato PD a Firenze?
  • Piero su Il salario nelle mani della politica?
  • Giancarlo su Marco Cappato sarà un banco di prova
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it