• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy
  • Iscrizione Newsletter

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

le bombe del caos

14 Maggio 2022 da Il tocco di Alviero Lascia un commento

Ha stupito inizialmente alcuni commentatori il fatto che campi, silos e magazzini ucraini venissero bombardati dai missili russi fin dai primi giorni di guerra. Dietro all’azione militare, si nasconde tuttavia una strategia ben precisa, che mira a scatenare una serie di effetti relativi all’aumento dei prezzi del cibo e dell’energia a livello mondiale. Partiamo dall’ effetto più immediato: l’Ucraina è un paese essenzialmente agricolo, non a caso chiamato il granaio d’Europa e distruggere i suoi raccolti, significa distruggere la sua fonte principale di reddito. Il grano invernale (in raccolta a maggio) è coltivato in alcuni casi fino al 80% delle pianure delle province del sud. Non solo. L’Ucraina rappresenta il 9% (30% con la Russia) delle esportazioni globali di grano (ma anche il 16% di quelle di mais, e il 42% di quelle di olio di girasole). A marzo, il grano ucraino esportato è stato solo un quarto di quello normalmente venduto nei periodi anteguerra. Con i porti ucraini chiusi e gli accordi sui cereali russi in pausa, a causa delle note sanzioni, 13 milioni e mezzo di tonnellate di grano (16 milioni di mais) sono attualmente congelati nei porti del Mar Nero, senza contare che i premi assicurativi di spedizione di questi carichi sono sensibilmente aumentati. La combinazione nefasta di minor offerta di materie prime alimentari, cattivi raccolti causa siccità (avvenuto a livello globale) e costi dei fertilizzanti alle stelle, ha determinato un livello di prezzi mai visto sui cereali e suoi derivati. La dinamica inflattiva alimentare ha scatenato anche e in parte quella energetica: grano, mais, bietola, canna da zucchero, sono alla base dei biocarburanti (in tutta l’Unione europea c’è l’obbligo ad esempio di aggiungere a benzina, gasolio e metano una quota di circa il 10% di biocarburanti) e di necessità, queste coltivazioni sono state(o stanno per essere) riconvertite ad uso alimentare, con un inevitabile aggravio del prezzo finale del combustibile energetico. Da ultimo, c’è un possibile effetto geopolitico, dietro a questa azione militare: numerosi Paesi, tra cui Somalia, Senegal, Egitto, Yemen, Afghanistan, Etiopia, Siria dipendono da Russia e/o Ucraina per i rifornimenti di grano. Se la guerra continuerà a lungo, queste nazioni, già gravate dai debiti da pandemia, chiederanno nuovi aiuti al Fondo Monetario Internazionale. Il rischio che deflagri una fame mondiale, soprattutto in questi Paesi più poveri e a più alta instabilità politica è molto concreto: il WFP (programma alimentare mondiale) in uno studio di due settimane fa, ha dichiarato che il 2022 potrebbe essere un anno “di fame catastrofica, con 323 milioni di persone nella morsa della fame in 38 Stati sull’orlo della carestia”. Il che comporterebbe una nuova stagione di disordini sociali, visto che le spese per l’alimentazione sono ancora quelle principali in molte economie in via di sviluppo , come già paventato in un “Tocco” di due mesi fa: https://www.soloriformisti.it/a-pane-e-gas/. È attribuita ad Einstein una frase che recita “Uno stomaco vuoto non è mai un buon consigliere politico”. Speriamo allora di non fare presto indigestione di cattive idee politiche.

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Nuvole e mercati

Info Il tocco di Alviero

Alviero Laureato con lode in Economia e alunno dell’Almo Collegio Borromeo, ha studiato e lavorato per alcuni anni all’estero. Master post laurea in “Contabilità e Finanza”, esperto di consulenza finanziaria e gestione del portafoglio, è stato manager nell’area dei mercati finanziari in alcuni dei principali gruppi bancari italiani e internazionali. Docente in alcuni Master post laurea, per diletto si appassiona di arte ed è autore di numerosi studi di economia e finanza dell’arte. Autore di numerose pubblicazioni, è stato insignito della Medaglia Laurenziana per la divulgazione di contenuti tematici innovativi a livello nazionale e vincitore del Premio Spoleto Festival Art 2016. Si interessa anche di politica, ma non ha vinto nessun premio. Ha una compagna e due figli che gli danno molta soddisfazione, a differenza della sua squadra del cuore… ma si sa che il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.

Post precedente: « E i referendum sulla giustizia?
Post successivo: Le difficoltà per un Macron all’italiana »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Bastian contrario

Il bonus

20 Maggio 2022 | Il Bastian Contrario

Confesso. Ho tentato di contarli. Senza successo.

Per questo lancio un concorso. Vince chi indovina quanti sono i bonus in vigore.

Il premio?

Naturalmente un bonus in bianco.

L’arte diventa “Phygital”/1

23 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

le bombe del caos

14 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

E fu Deglobalizzazione

3 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

Totò ai tempi della Shrinkflation

11 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

La corsa del coniglio

6 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

Olio di palma o cannoni

28 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

A pane e gas

14 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Guerra e pace

7 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Passionarnost e le nostre sanzioni spuntate (per ora)

2 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Stagflazione o una diversa comunicazione?

15 Febbraio 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Franco Benaglia su L’attentatuni
  • Franco Benaglia su Per un’Italia all’altezza dei suoi valori
  • Lo statalismo è sempre in auge - Rinascimento Europeo su Lo statalismo è sempre in auge
  • Andrea Balestri su Il bonus
  • Carlo su Pistoia: Il sole per tutt*
  • laura lodigiani su L’avvitarsi della guerra e l’assenza di statisti
  • Giovanni Maltinti su E i referendum sulla giustizia?
  • Gino su L’avvitarsi della guerra e l’assenza di statisti
  • le bombe del caos - Solo Riformisti su A pane e gas
  • Roberto Riviello su E i referendum sulla giustizia?
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it