• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Lavoro, una nuova primavera sindacale

La FIM guidata da Roberto Benaglia dà un contributo straordinario al congresso della CISL con un manifesto intitolato a “una nuova stagione di diritti e tutele nelle transizioni lavorative”

28 Marzo 2022 da Pietro Ichino Lascia un commento

C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico. Non le viole nella selva del convento, nel cui profumo Giovanni Pascoli sente l’annuncio della primavera: parlo di una possibile primavera del sindacato italiano.

Il suo lunghissimo inverno è incominciato proprio un secolo fa, quando le squadracce dei Balbo e dei Farinacci misero a ferro e a fuoco le camere del lavoro, le leghe bracciantili, le società di mutuo soccorso e le altre istituzioni del movimento operaio come la Società Umanitaria, che erano centri di servizio nel mercato del lavoro, sostenevano le persone in cerca di occupazione, fornivano loro l’informazione e l’addestramento necessario per trovarla. Subito dopo il ventennio, a tenere il sindacato lontano dai luoghi dove domanda e offerta si incontrano ci pensò la legge Fanfani del 1949. E da allora per 70 anni il sindacato italiano si è occupato di fatto soltanto di chi il lavoro già lo aveva: non solo rafforzando il sistema dei suoi diritti nell’ambito del rapporto, ma anche cercando di tenerlo il più possibile lontano dal mercato, considerato come luogo di perdizione.

Oggi, però, i lavoratori sembrano avere riscoperto il “loro” mercato: il fenomeno che negli USA chiamano Great Resignation, l’aumento delle persone che si dimettono per guardarsi intorno, scegliere un lavoro o una vita migliore, è un fenomeno che investe l’intero Occidente sviluppato. Anche perché l’evoluzione tecnologica rende sempre più rapido l’avvicendamento delle tecniche e delle strutture produttive, quindi sempre più frequenti le transizioni fra azienda e azienda, fra mestiere e mestiere; e anche le transizioni all’interno di uno stesso rapporto contrattuale.

Il mercato del lavoro diventa un luogo dove non è più solo l’imprenditore a scegliere i propri collaboratori, ma sono anche le persone a scegliere l’impresa che può meglio valorizzare il loro lavoro. Diventa, così, una possibile fonte di libertà e sicurezza delle persone; e lo diventa tanto più quanto più è innervato dei necessari servizi di orientamento, informazione e formazione mirata agli sbocchi esistenti. Sbocchi che sono molti più di quanto si pensi: in un caso su tre le imprese italiane hanno difficoltà a trovare il personale che cercano, , più o meno in tutte le fasce professionali.

Ora anche il sindacato se ne accorge: la Fim-Cisl pubblica il manifesto Per una nuova stagione di diritti e tutele nelle transizioni lavorative. La forza e la dignità di chi vive del proprio lavoro si difende rafforzandone la posizione nel mercato e la capacità di affrontare in sicurezza le transizioni professionali. In questa capacità sta oggi essenzialmente il “diritto al lavoro” di cui parla l’articolo 4 della Costituzione; molti già ce l’hanno, ma deve essere assicurata a tutti. E il sindacato fa di  questo il proprio terreno di impegno prioritario. Per il lavoro può essere la primavera di un secolo nuovo.

(Questo articolo, con il consenso dell’autore, è ripreso dal sito www.pietroichino.it)

 

.

 

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Economia

Info Pietro Ichino

Post precedente: « La nuova strategia della FIM CISL
Post successivo: L’amico russo »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

La prima uscita

27 Febbraio 2023 | Il Bastian Contrario

Elly Schlein: “ La pace in Ucraina non si fa con le armi. Sosteniamo l’accoglienza, sbagliato aumentare le spese militari”.

Non c’è che dire.

La ragazza ci darà delle soddisfazioni.

Everything everywhere all at once

27 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Crisi continua

26 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento Libera nos a malo (2 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento libera nos a malo (1 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • RC su L’Italia e il fantasma della Nazione
  • Elisabetta Briano su Il sogno Schlein
  • Elisabetta Briano su Le due paci possibili
  • Sergio Giusti su La riforma fiscale della Meloni
  • daniela su Autonomia è responsabilità
  • Roberto su Ucraina: prima della “battaglia finale”
  • Ennio su Il sogno Schlein
  • MARCO POGGI su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Marco Mayer su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Manuela Carpinelli su Lettera aperta di una preside fiorentina
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it