• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

L’amore vince sempre

Difficile avere certezze su temi così delicati come quelli relativi alla famiglia e ai figli. Una cosa comunque sembra non contestabile: uomini e donne non sono uguali e il ruolo di una madre, per tanti aspetti, è insostituibile.

5 Luglio 2019 da Caterina Bini Lascia un commento

Alcuni anni fa, durante il dibattito sulla legge Cirinnà in parlamento, che come si ricorda vedeva nella sua prima stesura anche le adozioni per genitori omosessuali, che poi furono tolte nella stesura definitiva, scrissi questo pensiero su Facebook. Oggi mi sento di riproporlo “sfruttando” la gentile opportunità di Solo Riformisti, a seguito del dibattito che si è aperto sul convegno organizzato dalla Cgil. Lo ripropongo perché su questa questione non ho cambiato opinione e i miei dubbi sono invariati. Mi spaventa chi ha tante certezze su temi come questi, sui quali la coscienza, la sensibilità personale hanno un peso importante e le semplificazioni sono un danno, a mio modo di vedere.
Ecco il testo:
Sul tema delle adozioni non sono intervenuta finora. Non l’ho fatto perché il tema è delicato ed ammiro chi riesce a sintetizzare un pensiero complesso in un post su Facebook. La rete ci dà tante grandi opportunità, ma costringe spesso ad una semplificazione delle posizioni, ad una rinuncia all’articolazione di un pensiero, ad una riduzione ad un mondo in bianco e nero, in politica, come negli altri temi, rinunciando ai mille colori ed alle molteplici sfumature. La mia rinuncia ad esprimermi finora non è stata quindi una mancanza di “coraggio”, ma una difficoltà a semplificare un ragionamento complesso. A chi mi ha fatto domande dirette se avessi votato la legge Cirinnà nella sua prima stesura ho risposto in modo affermativo, perché così è, ma questo non toglie, non può togliere, il fatto che da mesi stia riflettendo su questi temi in modo un po’ più articolato, senza certezze, con tante domande e tanti dubbi e con la convinzione che dalle domande e dai dubbi spesso si possa arrivare a posizioni migliori e più avanzate. Da qui nasce quindi la mia decisione di provare a sintetizzare il mio pensiero e mi scuso anticipatamente del fatto che non sarà breve e non adatto probabilmente a questi strumenti di comunicazione.
Sono nata e cresciuta in una famiglia tradizionale e fortemente cattolica, mio padre imprenditore, mia madre casalinga, ultima di 4 figli. Ho visto molto, più che in altre famiglie probabilmente, la differenza tra il ruolo della madre e quello del padre. Questo non mi ha impedito, anzi forse ha rafforzato in me, la voglia di dimostrare che una donna può affermarsi, crescere, decidere, guidare. Ho comunque mantenuto la convinzione forte, alla quale non credo si debba rinunciare, che ci sono delle differenze “naturali” tra uomo e donna e che “scimmiottare” il sesso altrui porti a non affermarsi davvero e quindi a non essere davvero liberi ed emancipati, libertà ed emancipazione che passano necessariamente anche dal riconoscimento e dall’accettazione di sé e dell’altro.
Il mio percorso culturale mi ha portato a crescere e a cambiare opinione nel corso degli anni. Non avevo le stesse opinioni anni fa sulle coppie omosessuali e sui loro diritti. Penso che crescere, sviluppare opinioni diverse, sia un elemento positivo e che non ci si debba vergognare di cambiare opinione nel tempo.
Venendo al tema delle adozioni vorrei che il mio partito si sforzasse di portare avanti un dibattito non semplicemente ristretto alle adozioni delle coppie omosessuali, ma che allargasse il ragionamento. Conosciamo tante famiglie che passano anni nelle trafile e nelle procedure delle adozioni nazionali e internazionali e che con grande amore e generosità accettano tutto questo solo per l’amore per una creatura che sta in un orfanotrofio in qualche parte del mondo. Intendiamo occuparci di semplificare la vita a queste famiglie e di dare più rapidamente due genitori a questi bambini? Fa anche questo parte del nostro dibattito oppure no? Vogliamo parlare delle donne single? Nel nostro paese non è consentito che i single possano adottare un bambino.. È giusto? Io credo di no. Penso che sia più giusto che una donna che non ha un figlio abbia la possibilità, la scelta, di poter dare amore ad un bimbo che non lo ha e non semplicemente di scegliere la “scorciatoia” dell’eterologa all’estero. Infine, come dicevo, ci sono delle differenze naturali tra uomini e donne, che ci piaccia o no. Una donna ha la possibilità di partorire un bimbo, un uomo no. Nella legge sulla step child adoption questo era a mio modo di vedere un grande limite e lo vediamo con la vicenda di Nicki vendola di questi giorni. Una donna può fare avere un figlio in modo legale e poi far adottare alla sua compagna o al suo compagno il bambino. Un uomo no. Inutile dire che l’utero in affitto è illegale. Nei fatti un uomo che vuole procreare ha solo quella strada davanti ed io non la condivido, lo dico con chiarezza. Una donna che porta in grembo nove mesi un bambino lo ama già, lo sente suo, se per soldi è costretta a darlo a qualcun altro è per la povertà e la disperazione, non per amore e per generosità. Chi lo prende ha i soldi per poterlo prendere. E chi i soldi non li ha? Che cosa dovrebbe fare? Concludo con una provocazione, sulla quale però vorrei si riflettesse: Dio per quanto mi riguarda, la natura per i non credenti, ha stabilito che solo dall’amore di un uomo e di una donna possa nascere un figlio. Noi riteniamo comunque che ci siano dei diritti che vadano allargati a chi si ama, in qualunque modo si ami, siano eterosessuali o omosessuali. Sono nata nella convinzione che un figlio debba avere un padre ed una madre. Oggi non ho certezze e penso che ci possano essere coppie dello stesso sesso che danno amore e fanno crescere bene un bambino, magari molto di più di coppie eterosessuali che a volte non lo amano e non se ne occupano. Non ci sono regole scritte in questo campo. Solo l’amore vince e regola. La domanda però è: due madri o due padri per un figlio sono la stessa cosa? Non ho certezze e non voglio creare discriminazioni, ma detto che per le donne la procedura può essere legale e non per gli uomini, se anche la si guarda solo da un punto di vista dei ruoli e della natura, io credo che nella vita di un bambino, soprattutto quando è piccolo, il ruolo della madre sia per tanti aspetti insostituibile e non riesco a convincermi del contrario. Forse anche questa valutazione dovrebbe entrare nel nostro dibattito. So di non aver dato risposte né a me stessa né agli altri, e forse di aver fatto un ragionamento confusionario, ma d’altronde “Bisogna avere un caos dentro di sé, per generare una stella danzante.”

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Cultura Contrassegnato con: famiglia

Info Caterina Bini

Caterina Bini, classe 1975, è attualmente senatrice della Repubblica eletta nelle liste del Pd alle ultime elezioni politiche. Componente della XII commissione permanente igiene e sanità del Senato, è anche vice presidente della commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza.
Precedentemente è stata dal 2005 al 2013 consigliere regionale della Toscana e presidente della commissione attività produttive della regione e dal 2013 al 2018 deputata.

Post precedente: « L’ultima estate di Blessing
Post successivo: La nostra battaglia »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

La prima uscita

27 Febbraio 2023 | Il Bastian Contrario

Elly Schlein: “ La pace in Ucraina non si fa con le armi. Sosteniamo l’accoglienza, sbagliato aumentare le spese militari”.

Non c’è che dire.

La ragazza ci darà delle soddisfazioni.

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Crisi continua

26 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento Libera nos a malo (2 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento libera nos a malo (1 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Adda passà a nuttata (2 di 2)

17 Ottobre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • RC su L’Italia e il fantasma della Nazione
  • Elisabetta Briano su Il sogno Schlein
  • Elisabetta Briano su Le due paci possibili
  • Sergio Giusti su La riforma fiscale della Meloni
  • daniela su Autonomia è responsabilità
  • Roberto su Ucraina: prima della “battaglia finale”
  • Ennio su Il sogno Schlein
  • MARCO POGGI su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Marco Mayer su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Manuela Carpinelli su Lettera aperta di una preside fiorentina
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it