1) Firenze una città da vivere ! Il grande patrimonio di natura , bellezza , di saperi , va tutelato , va valorizzato . Questo per permettere ai suoi cittadini di vivere in modo salubre , sicuro e confortevole , e ai suoi temporanei visitatori di sfuggire a quel processo sempre più incombente della gentrificazione che rischia di graffiare solo in superficie e non far godere delle qualità naturali, artistiche , scientifiche , del gusto e della moda / design . Ai residenti e ai visitatori va garantita sicurezza ,salute , prevedibilità degli eventi ,pulizia non solo nelle aree centrali .
Va garantito il diritto alla casa alle giovani coppie e ai meno abbienti , con canoni equi e vanno messi a disposizione le migliaia di alloggi sfitti con un patto con i grandi proprietari , che può generare una nuova idea di città aperta e accogliente .
Da una diversificazione dei percorsi turistici , valorizzando tutto il patrimonio artistico e culturale della città , superando la concentrazione molesta che altera la vivibilità e la mobilità . Garantendo ai non autosufficienti e a tutti i cittadini un facile accesso ai percorsi di prevenzione e di cura . Vanno rese disponili per i bambini e i giovani spazi di aggregazione e divertimento . Va contrastato l’ abbandono scolastico e attuato un piano per l’istruzione primaria e secondaria che curando i programmi operi anche per la messa in sicurezza degli edifici . Per anziani e invalidi il grande patrimonio di volontariato potrà avvalersi delle opportunità che le nuove tecnologie mettono a disposizione a partire dalla telemedicina . Va completato il cablaggio per garantire a tutti un facile accesso , come contributo alla sviluppo dalla partecipazione democratica .
2) Firenze città dei Lavori . Firenze può tornare a essere un grande giacimento di Lavori . Intanto perché siamo convinti che è’ il Lavoro che crea la Ricchezza . La teoria che è il denaro il motore dello Sviluppo inclusivo , ha generato ricchezze per pochi , e lavori poveri , precari , disprezzati , deprezzati e insicuri anche in aree di grande “Sviluppo”.
Firenze ha ancora al suo interno molte delle condizioni per attrarre nuovi imprenditori , nuovi lavori , andando oltre le politiche assistenziali e improduttive . La necessità di garantire interventi tampone , necessari di fronte a crisi conclamate , dovrà essere considerata temporanea e orientata al reinserimento .
Le opportunità delle tecnologie innovative possono trovare a Firenze un terreno fertile e accogliente viste le presenze di centri di eccellenza nella ricerca e delle tecnologie . A questo riguardo occorrerà impegnarsi per un vasto programmo di riqualificazione e formazione continua , dove il Diritto alla formazione , diventa la leva per il cambiamento . Firenze è’ ancora oggi uno dei maggiori distretti industriali e produttivi del Paese . Ma questo dato non e’ acquisito una volta per sempre . Dopo la pandemia sono venute in evidenza i limiti delle esternalizzazioni , con centri di produzione lontani migliaia di kilometri , con la difficoltà di controllare qualità e flussi . Occorre reinvertire questo processo , ma per fare questo occorrono imprenditori , investimenti , flessibilità e nuove competenze sia operative che manageriali . Vi sono
alcuni esempi nel biomedicale , nella meccanica fine , nell’ industria della spazio e della difesa , nella moda e nel design che lasciano ben sperare , ma per dirla in un modo antico occorre “Un Nuovo Patto” fra lavoratori , sindacati e imprenditori.
3) Firenze città della Scienza e della Conoscenza . Città come Pittsburg o come Bilbao erano chiamate le città della ruggine , perché la presenza decadente degli impianti industriali fatiscenti condizionava L’ assetto urbano e lo Sviluppo . Oggi la prima è uno dei maggiori centri Biomedicali e ha attirato investimenti , scienziati e ricercatori e nuovi servizi e Bilbao con la Guggenaim ha cambiato il volto della città e ha sviluppato nuovo benessere e nuovo lavoro , nonostante il Governo centrale non sia molto collaborativo. Firenze è’ un brand molto spendibile a livello internazionale e nulla impedisce di andare alla ricerca presso i grandi “ magnati” nel mondo di un investimento sulla Scienza e la Conoscenza che valorizzi le qualificate presenze professionali e attiri cervelli da tutto il mondo . Già L’ esempio dell’ insediamento di G.E spiega le ragioni di quella scelta , professionalità , pubblici poteri business oriented , qualità della abitabilità e della vita . Occorrerà migliorare L’ interconnessione viaria e aeroportuale , riqualificare aree abitative che possono tornare a essere funzionali e di pregio , lanciare una campagna per facilitare l’inserimento di giovani competenze anche facilitando il rientro di quelle che sono uscite dal nostro sistema
Luigi dice
caro Brenna, voi fiorentini- e chiedo scusa per la franchezza- siete un po’ , da sempre, autoreferenziali. Vivete, secondo me, nella più bella città del mondo, tale riconosciuta da tutti i toscani, senza prendere atto che siete il capoluogo riconosciuto ed accettato da tutti . E la vostra visione per la Firenze futura dovrebbe tenere conto di questo dato. Primo, per l’interesse di Firenze perché non muoia di inquinamento e di turismo. Per questo deve guardarsi intorno e favorire collegamenti ordinari con le città più prossime per evitare che si debba venire a Firenze con l’uso dell’auto. Speriamo che a questo fine porti vantaggio il futuro assetto della stazione di Santa Maria Novella. Ma ho dei dubbi.Secondo, allargarsi nei servizi, alle aree vicine. Personelmente penso all’area più naturale Firenze-Prato-Pistoia che vista dall’alto sembra disegnata da madre natura. Ma non solo a questa.
Certo, bisogna mettere i cittadini in condizioni di viaggiare senza l’orologio, con una soluzione moderna, che vorrebbe voler dire 15 minuti e tre sole fermate
Con il treno tradizionale, auto, e biciclette che servirebbero per raggiungere i tre hub attestati. Con un sistema di questo genere che potrebbe sfruttare la tecnologia Hitachi per una metropolitana veloce sopra elevata, ci potremmo sbizzarrire con fantasia in mille iniziative facendo pernio su Firenze ma salvandola dal degrado del “troppo pieno” e dal relativo inquinamento. E sarebbe davvero un vantaggio per tutti grazie anche ad una Toscana solidale.