• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli
Quando si capirà che la storia degli ultimi quarant’anni è stata fortemente viziata e segnata dalle cesoie di Mani Pulite, solo allora la politica potrà riprendersi il posto che le spetta.

Garantismo e riformismo

Quando si capirà che la storia degli ultimi quarant’anni è stata fortemente viziata e segnata dalle cesoie di Mani Pulite, solo allora la politica potrà riprendersi il posto che le spetta.

31 Dicembre 2021 da Roberto Riviello 1 commento

Se mi è consentito azzardare una previsione o una semplice ipotesi o meglio ancora una piccola provocazione intellettuale, vorrei dire che, una volta concluso il romanzo del Quirinale, il dibattito si sposterà su un tema accanto al quale la diatriba tra sostenitori di Draghi al Colle e sostenitori di Draghi a Palazzo Chigi sembrerà un gioco di società tra amici durante un torneo di burraco o di calcetto.

Ebbene il dibattito, che è già iniziato, prenderà sempre più spazio e probabilmente traccerà un vero solco in terra: come quello della fondazione di Roma, quando Romolo scavò i confini della città che voleva vedere sorgere sul Palatino e, come sappiamo da Tito Livio, la prima conseguenza di quella scelta fu una lotta fratricida.

Il tema dell’Italia post-pandemica e post-emergenziale, che ci accompagnerà in tutta la fase della ricostruzione e della ri-fondazione della Repubblica, sarà molto probabilmente quello della Giustizia. E come già avvenne ai tempi della nascita della Prima Repubblica in cui la disputa si focalizzò sulla coppia antinomica democrazia/comunismo (per averne contezza basterebbe guardarsi i manifesti della DC e del Fronte Popolare per la campagna elettorale del ’48), quando si dovrà partorire la Nuova Repubblica, quella che avrà come levatrice la Ue e come ginecologo il Pnrr proprio come allora lo furono gli USA e il Marshall Plan, la questione più rilevante e insieme discriminante sarà scegliere tra garantismo e giustizialismo.

Perché? Perché attorno ad essa si verranno a stabilire alleanze e apparentamenti che faranno saltare in aria i concetti politologici pre-pandemici del centrosinistra (ristretto? allargato? allungato?) e del centrodestra (a trazione sovranista o populista? anteriore o posteriore? diesel o elettrico?).

A quel punto, altro che centro moderato; altro che riformismo centrista. E poi, il centro di che? Non stiamo mica nel sistema geocentrico, ma in un universo in espansione dove i punti di riferimento fissi non hanno più senso. Lo disse già Pirandello nella Prefazione filosofica al Mattia Pascal; e allora, vedendo la crisi che si apriva all’inizio del Novecento, lanciò il celebre grido d’accusa: “Maledetto Copernico!”

Il centro – giusto per capirsi – diventerà necessariamente rivoluzionario. Nel senso che intendeva Piero Gobetti quando fondò La Rivoluzione Liberale proprio nel 1922, anno tragicissimo per la storia d’Italia.

Ma torniamo al discorso iniziale: non ci sarà rivoluzione liberale in Italia se prima non si attuerà la madre di tutte le riforme: è su quella che si misureranno i veri riformisti, e si distingueranno dai semplici suonatori di tamburi.

Quando si capirà che la storia degli ultimi quarant’anni è stata fortemente viziata e segnata dalle cesoie di Mani Pulite, che hanno decretato la fine di un sistema politico-partitico e non messo fine alla corruzione come ci fecero credere i grandi quotidiani e le cronache giudiziarie dell’epoca; e che hanno prodotto l’attuale squilibrio dei poteri costituzionali con la corporativizzazione della magistratura (Palamara docet), solo allora la politica potrà riprendersi il posto che le spetta. Tradotto nel linguaggio universale di Machiavelli: il Principe tornerà a fare il Principe.

E’ notizia di questi giorni che il Gip di tutte le inchieste di Mani Pulite, colui che poteva autorizzare o negare il carcere preventivo per gli indagati, era sempre lo stesso, guarda caso, tale Italo Ghitti: “un autentico gioco delle tre carte che nemmeno a Forcella”, ha commentato Gian Domenico Caiazza, presidente dell’Unione Camere Penali Italiane.

Una prassi che poi si è consolidata nel tempo, quella dei Pm di scegliersi il Gip amico e quest’ultimo che si limita a fare il copia-incolla della richiesta di carcerazione, alla faccia della terzietà.

Per non parlare della riforma del sistema elettivo del CSM, che è già diventato un braciere ardente, dove la Guardasigilli Cartabia sta cercando di camminare in punta di piedi per evitare ustioni definitive. Aggiungiamoci poi il tema delle porte girevoli tra magistratura e politica; dei magistrati che vengono distratti dalle funzioni giudicanti e piazzati in ruoli-chiave nei Ministeri; della confusione tra chi giudica e chi fa l’accusa; mettiamoci anche, dulcis in fundo, la spettacolarizzazione dell’attività investigativa, le conferenze-stampa dei Pm con gli indagati che diventano imputati e talvolta condannati prima del primo grado – come la stessa Ue ha denunciato -, ce n’è abbastanza per scrivere un capitolo radicalmente nuovo della storia d’Italia.

Altro che centrismo democristiano degli anni Cinquanta, grazie al quale il Paese – mai dimenticarlo – diventò una potenza industriale di rango mondiale. Nei prossimi anni, soltanto il garantismo e il riformismo radicale ci potranno salvare.

Rileggersi sempre la conclusione del Principe: “Pigli dunque la illustre Casa vostra questo assunto, con quello animo e con quella speranza che si pigliono le imprese giuste, acciò che, sotto sua insegna, e questa patria ne sia nobilitata…”

 

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Politica

Info Roberto Riviello

R.R. nel 1978 si è laureato in Filosofia nell'Università di Firenze ed ha sempre insegnato negli istituti secondari della Toscana. Ha scritto per la radio, il cinema e il teatro. Trascorre il suo tempo libero passeggiando in campagna. È appassionato di storia, arte e cucina.

Post precedente: « La magia del Natale
Post successivo: Idea Meloni: conservatori vs progressisti »

Interazioni del lettore

Commenti

  1. Gino Calvani dice

    28 Dicembre 2021 alle 11:17

    Non si può essere che daccordo con quanto esposto. Ho seguito il ragionamento su riformismo e garantismo e ne sono anch’io convinto, ma ho un gran timore…..con gli intelletti che oggi abbiamo nelle Istituzioni, penso che sia difficile ritrovare un input che ci faccia vedere la luce in fondo al tunnel!! “Gente cui fa’ notte innanzi sera, gente da basto da bastone e gente da galera ” così venivano definiti certi trappoloni agli inizi del quattordicesimo secolo….

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

Ve c’hanno mai mannato a quer paese?

10 Agosto 2023 | Il Bastian Contrario

Massimo Segre, davanti agli invitati ai quali doveva annunciare le proprie nozze con Cristina Seymandi ha sorpreso tutti annunciando che lasciava la fidanzata rea di averlo “tradito”. Il Corriere on line ha dedicato all’increscioso fatto ben quattro articoli.

Dolore a parte, una prece. Massimo, Cristina e ex Corrierone…Per favore andate tutti a quel Paese

Achtung Deutschland!

21 Settembre 2023 | Il tocco di Alviero

Poveri ma belli

27 Giugno 2023 | Il tocco di Alviero

Nemo proheta in patria

16 Giugno 2023 | Il tocco di Alviero

A tutto debito

29 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Italia una Repubblica fondata sul debito pubblico

11 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Il vitello d’oro

24 Aprile 2023 | Il tocco di Alviero

Everything everywhere all at once

27 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Riccardo Catola su Migranti, una risposta a Catola
  • Elisabetta Lucariello su Quando uno spot diventa un caso politico
  • Riccardo Catola su L’Europa o si difende o muore
  • Riccardo Catola su L’Europa o si difende o muore
  • Riccardo Catola su Il futuro di Firenze/5
  • Alessandro Giusfredi su L’Europa o si difende o muore
  • Silvano su L’Europa o si difende o muore
  • Marco Mayer su Ustica e la ricerca della verità
  • Carlo Giovanardi su Ustica e la ricerca della verità
  • Luigi su Ustica, l’importanza della verità
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it