Vaccinarsi è necessario ma non è sufficiente. I dati dimostrano che la diffusione del virus resta alta. Bisogna iniziare a percorrere anche strade alternative come il tracciamento elettronico e la messa in sicurezza degli ambienti chiusi.
La più iniqua delle tasse
Se ne parla ancora poco, ma la realtà è che già oggi l’inflazione ha rialzato la testa (+3.8%, secondo le ultime stime dell’Istat), e nessuno sa ancora se il rialzo sarà temporaneo o permanente.
Il caso Stock e la nostra libertà
Quando un’istituzione come un grande e prestigioso ateneo comincia a credere che la sua missione sia la “giustizia sociale”, anziché la ricerca disinteressata della verità, della conoscenza, della cultura, è inutile sperare che sia in grado di proteggere la libertà di pensiero.
L’illusione vaccinale
L’attuale aumento dei casi in tutta Europa non è solo dovuto all’attenuazione della copertura vaccinale effettiva, ma anche, molto più banalmente, all’arrivo della stagione fredda e all’incremento del tempo passato al chiuso. Era un effetto prevedibile, anche nella sua entità.
Le mutazioni del “politicamente corretto”
Chi crede che, oggi, il politicamente corretto sia usare una parola giusta al posto di una sbagliata si è perso la parte più interessante del film. Un film che in Italia è ancora alle prime battute, ma che in America è andato molto avanti.
Campagna vaccinale: salvare vite o riaccendere l’economia?
Per ora nulla assicura che i vaccinati, oltre ad assicurare a sé stessi una protezione dalla malattia, non contagino gli altri. Se questo fosse il caso, potremmo persino assistere, nei prossimi mesi, a un ulteriore aumento (o mancata riduzione) dei morti.
Eretici e ortodossi
Zingaretti non ha detto nulla che non si sapesse perfettamente. La maggior parte dei partiti sono diventati macchine per permettere ai propri esponenti, di rango più o meno alto, di far carriera alle spalle di elettori e militanti più o meno ingenuamente idealisti.
Paralisi sanitaria
Sul piano della politica sanitaria il governo Draghi appare come una (sia pur bella) copia del governo precedente, di cui non può che ereditare l’immobilismo su tutto ciò che esula dalla scontata battaglia per avere i vaccini.
Una svolta nella politica sanitaria?
Il dramma odierno, in cui un nuovo e severo lockdown appare a molti come l’unica misura praticabile, è il frutto amaro del debito sanitario accumulato in mesi e mesi di omissioni e atti mancati. L’alternativa è che il governo Draghi faccia oggi quello che non si è fatto ieri.
Il termostato
La scelta fatta dai paesi europei nel contrasto al virus si sta rivelando sbagliata. Ci dicono che con le vaccinazioni e la bella stagione torneremo alla normalità. Chi lavora sui dati sa che non è vero, e che la politica del termostato – che non tutela né la salute né l’economia – è destinata a durare ancora a lungo.
Lockdown a rilento
Il Governo sta navigando a vista, come ha fatto dal primo giorno. Purtroppo a gennaio il numero di persone contagiose sarà ancora troppo alto. Si dovrebbe fare oggi quello che si doveva fare ieri sui terreni chiave: tamponi, tracciamento, medicina territoriale, trasporti.
Stop and go?
Secondo un recente studio del Fondo Monetario Internazionale, il rischio che la paura congeli la mobilità, e la mancanza di mobilità spenga l’economia, è molto forte. Se la paura non scende sotto un certo livello, è inutile illudersi che l’economia riparta.
Covid: Conte dovrebbe chiederci scusa
Aveva ragione il professor Crisanti quando, a luglio, ci diceva che 300 positivi al giorno non sono pochi. E aveva ancora più ragione quando, ad agosto, più di due mesi fa, ci consegnava un piano per aumentare i tamponi e costruire un vero sistema di sorveglianza attiva dell’epidemia.