Pubblichiamo l’introduzione al volume di Daniela Belliti, In cerca di pace. Parole, atti e discorsi sulla guerra in Ucraina e in Palestina, Edizioni GFE, Roma 2024, pp. 220. Il libro riprende anche scritti già apparsi in questo giornale on line.
“Gestazione per altri”, uno sguardo morale, non moralista
La trasversalità di posizioni contrarie e favorevoli, in una fase assai mediocre della politica italiana, non sta aiutando – come era successo in passato per temi come il divorzio e l’aborto – a trovare soluzioni, bensì blocca il dibattito.
Che cos’è sinistra? Liberarsi dalle nuove forme di dominio
Sull’articolo di Sergio Benvenuto interviene Daniela Belliti. La costituzione del Partito Democratico avvenne con modalità che furono di sostanziale rottura con il passato senza costruire basi nuove di riferimento, teorizzando anzi il partito d’opinione, programmatico, non identitario.
E come potevamo noi cantare…
Il mondo degli scrittori ucraini non si è fermato con la guerra, anzi ha moltiplicato la sua produzione e la circolazione delle opere. Ha continuato a organizzare festival letterari e altre occasioni pubbliche, per raccontare la guerra dalla parte delle vittime.
Ucraina: prima della “battaglia finale”
Il bilancio di questa guerra in vite umane è spaventoso. Secondo il New York Times del 21 febbraio, dall’inizio dell’invasione russa avrebbero perso la vita 200.000 soldati russi e 100.000 ucraini, a cui dovrebbero essere aggiunti 30.000 civili.
L’insostenibile fatica della pace
Il 24 febbraio sarà un anno da quando la Russia ha invaso l’Ucraina e ancora non si vedono all’orizzonte concrete possibilità di pace. Biden è andato a Kiev, Putin ha sospeso l’adesione al trattato START e la guerra continua.
Astensionismo, ma è un problema per la politica?
Al di là di tante parole i politici sono indifferenti all’astensione perché sono i partecipanti al voto a determinare le vittorie e le sconfitte, i seggi conquistati e le maggioranze di governo.
Un anno di guerra
Il fatto che l’ONU continui a rappresentare lo spazio fisico in cui il confronto verbale – per quanto anch’esso altamente conflittuale – tra i due paesi in guerra prosegue non è da sottovalutare. Ma perché il confronto formale si trasformi in dialogo potrebbe passare troppo tempo.
Verso un’escalation della guerra?
La guerra in Ucraina è uno spartiacque per un “nuovo ordine mondiale” che non si è più ridefinito dalla caduta del Muro. I movimenti per la pace devono porsi nuovi obiettivi, agire su fronti diversi, rivendicare un ruolo pubblico a livello nazionale ed europeo
Guerra in Ucraina: a che punto siamo?
La guerra si è cronicizzata. Vittime civili e militari cadranno sempre più numerose sui molteplici fronti di battaglia. La situazione è giunta a un punto tale che nessuno può più fare un passo indietro, pena il rischio di rovesciamenti interni incontrollabili
Donna, vita, libertà
Dai movimenti delle donne a una nuova politica dei diritti umani. Dobbiamo saper investire sulle società civili e incrementare le risorse della cooperazione internazionale a favore delle organizzazioni non governative
La libertà sta nei capelli
In tutti questi anni, in Iran, le manifestazioni non sono mai mancate. Ma questa volta sarà più complicato contenere l’esplosione di dissenso. La battaglia per i diritti civili si intreccia con quella per i diritti politici e quella per i diritti sociali: le donne, i giovani, persone senza lavoro
Meloni premier? Il confronto tra le femministe e il silenzio a sinistra
Come mai questa reticenza delle donne di sinistra ad affrontare la questione di una prima donna premier, ma di destra? E’ contraddittorio il voto alla Meloni da parte di femministe? Cambierebbe qualcosa, per le donne, se una donna, qualsiasi donna, diventasse presidente del consiglio?